CANI DI CANILE NON SI NASCE

di Sara Bonvicini.

 

Tutti i cani presenti nei rifugi una volta erano graziosi cucciolotti che qualcuno con un bel sorriso si è portato a casa.

E poi?  “mio marito non ne vuole sapere”, “l’ho preso per mio figlio ma lui non se ne occupa quindi non so che farmene”, “è troppo vivace”, “l’ho preso dopo che è morto il mio Fufi, ma questo è così diverso”, fino ad arrivare al punto limite “mi ha morso”.

Cos’ è successo, cos’ha reso il dolce cucciolo un ospite indesiderato?

Ognuno ha la sua storia, ma i problemi alla fine sono sempre due: false aspettative e una scarsa conoscenza del cane. Si perché la tendenza è quella di pensare di saper tutto, di essere “nati imparati”… ma invece saper crescere e gestire un 4 zampe non è cosa da poco.

Molti sono gli errori più comuni: non considerare il carattere del cane, pensare che il cane si auto-cresca e auto-educhi, credere che fare il padre padrone sia il giusto modo per rapportarsi con lui, pensare che un grande giardino sia sufficiente a renderlo felice.

Insomma, spesso e volentieri è comune il pensare che il cane abbia bisogno di molte meno cure di quante in effetti necessiti e nel peggiore dei casi, si ha a che fare con padroni che vedono i loro cani come delle cose, che come tali appena diventano vecchie o “guaste” si buttano via.

Quindi se i cani sono al canile è sempre e solo colpa dei proprietari?

Al 99% si, ma questa è un’ ottima notizia, vuol dire che la maggioranza dei cani che vedete dentro alle gabbie è un potenziale cane perfetto. Certo, alcuni dovranno essere aiutati, ma molto spesso è solo questione di trovare il giusto match, ossia il cane giusto per la famiglia giusta, ma di questo ne parleremo la prossima volta.

Per ora un saluto a voi e una carezza ai vostri pelosi.

Vivete con entusiasmo,

Sara.